Tra Montagnassa e Roubata Boe

Un anello alla scoperta della zona sud-est dei monti di Piossasco, su sentieri ben segnati e sempre abbastanza evidenti, ottimi punti panoramici e una grande varietà di ambienti.


Lunghezza [Km]: 5.5
Dislivello [metri]: 650
Tempo di Salita [ore]: 01:40
Tempo Totale [ore]: 04:10
Difficoltà   Escursionisti
Punto di Partenza: Frazione Colletto (Piossasco)
Latitudine : 44.99087954
Longitudine: 7.43498009
Punto di Arrivo: Frazione Colletto (Piossasco)
Latitudine : 44.99081035
Longitudine: 7.43501293




La Montagnassa (o “Montagnazza”) e il monte Roubata Boe sono due cime poco ad ovest di Piossasco. La seconda montagna non è nominata sulle vecchie carte IGM e sul toponimo c’è l’imbarazzo della scelta: Rubata Bò, Rubatabö, Ròcas ... L’ambiente è in entrambi i casi quello della bassa montagna e in generale è ben esposto, così che la gita più che per l’estate è adatta alle mezze stagioni o agli inverni poco nevosi. L’ambiente attorno alla cima della Montagnassa è davvero particolare, un rado querceto punteggiato da enormi massi. La formazione rocciosa più caratteristica è la “Pera Luvera”, in cima alla quale si trova un piloncino votivo. La salita al Roubata Boe si svolge in un ambiente più arido e assolato dove, a primavera, si può sentire il dolce profumo emanato dai fiorellini della velenosissima dafne odorosa. Si tratta di una piantina legata ai suoli ricchi di magnesio, e la sua presenza è stata uno dei motivi dell’istituzione del “Parco naturale del Monte San Giorgio”. Il giro è abbastanza lungo ma è facile dividerlo in due: arrivati al colle di Prè chi non ha tempo – o non ha voglia - di salire anche sul Roubata Boe potrà facilmente tornare al Campetto per la stradina dell’andata, e rimandare magari a una successiva gita la parte orientale dell’anello, salendo questa volta direttamente al colle senza passare dalla Montagnassa.

Accesso: raggiunta la frazione Campetto (Piossasco, 424 m) si procede tra le case seguendo le indicazioni per “Le Prese” e si posteggia a fianco del tornante dove termina l’asfalto. Se non ci fosse posto poco più sopra c’è uno spiazzo sterrato con vari posti auto, a monte del quale la strada è comunque percorribile solo dagli aventi diritto.

Itinerario: a piedi si imbocca la stradina sterrata (con brevissimi tratti asfaltati) guadagnando abbastanza rapidamente quota con vari tornanti, alcuni dei quali possono essere tagliati per tracce di passaggio. Si raggiunge così l’ultimo tornante prima del Colle di Prè, dove si imbocca sulla sinistra un sentiero che sale nel bosco (palina con indicazioni per la “Pera Luvera”). L’itinerario è in questo tratto piuttosto ripido ed è segnalato dai segnavia del “Sentiero David Bertrand”. Tra gli alberi cominciano a comparire roccioni sempre più grossi e, passati a fianco di una paretina verticale, si arriva ad un bivio dal quale, con una brevissima digressione verso destra segnata in giallo, si può raggiungere la cima della “Pera Luvera” (833 m), una caratteristica formazione rocciosa sulla cui sommità appiattita e panoramica si trova un pilone votivo. Per salire in cima si può usare una spaccatura nella roccia, parzialmente scalinata, a lato della quale una corda fissa facilita il passaggio. Tornati al sentiero principale si prosegue la salita tra grossi massi e si arriva ad un nuovo bivio dove ,ignorando la diramazione di destra che procede verso il Colle di Prè, si prosegue a sinistra in direzione della Montagnassa. La pendenza tende a diminuire; per raggiungerne il punto culminante, pochi metri dopo che il sentiero principale comincia a scendere, è necessario imboccare verso destra una traccia segnalata da alcuni ometti. Con una breve ma ripida salita si arriva alla sommità principale (890 m, 1.40 ore), costituita da un grande roccione sul quale si trova un piccolo ometto. Poco sotto è stato collocato un segnale metallico sostenuto da un altro ometto. Tornati al sentiero principale si prosegue ora a mezzacosta, poco a sinistra della cresta sommitale della Montagnassa, in un ambiente punteggiato da enormi massi. Il nostro sentiero passa poi lievemente a destra del crinale e raggiunge una stradina in corrispondenza di un tornante. Senza imboccare il viottolo si gira decisamente a destra per un sentiero segnalato in rosso che scende tra gli alberi e raggiunge uno sterrato appena prima delle Prese Superiori di Piossasco. Imboccato il viottolo verso destra lo si segue tagliando a mezzacosta il versante della Montagnassa affacciato verso Sangano, in un ambiente più fresco e umido dove alle querce che predominano sul lato di Cumiana tendono a sostituirsi i faggi. Si attraversano così le poche case delle Prese Inferiori di Piossasco e si passa appena a monte della malandata cappella della Madonna della Neve, raggiungendo poi il Colle di Prè (712 m, 0.45 ore). Qui chi vuole abbreviare la gita potrà tornare al Campetto in una mezz’oretta, scendendo per la stradina di destra. In alternativa si può invece proseguire sul viottolo che si inoltra quasi in piano nei pressi del crinale (segnalazione per la “Croce di Castelli”). Superato un tavolo da picnic, mentre la stradina si trasforma in un ampio sentiero, è possibile imboccare una diramazione che si stacca verso sinistra (indicazioni “Roubata Boe” e “No bici”). Il sentiero sale ben tracciato fino ad un bivio (ometto) dal quale, tenendosi a sinistra, si raggiunge la cima principale del Roubata Boe (822 m, 0.25 ore, ometto e asta con bandiera). Proseguendo sul sentierino che percorre la cresta sommitale della montagna si inizia a scendere e si raggiunge poi il sentiero che avevamo abbandonato per salire sul Roubata Boe. Seguendolo verso sinistra si raggiunge in moderata pendenza un vecchio cippo dei tempi del fascismo; verso destra si inizia a vedere la zona della “Croce dei Castelli”, posta a monte della cittadina di Piossasco. Proseguendo la discesa diventa più ripida e l’ambiente più fittamente boscato. Ai due bivi successivi ci si tiene a destra e si raggiunge così la “Croce dei castelli” (450 m circa), che prende il nome dai tra castelli che dominano da sud-ovest Piossasco. Al bivio ci si tiene ancora a destra in direzione delle frazioni “Martignona” e “Campetto”. Dopo pochi metri i due sentieri si separano: noi seguiremo quello per Campetto, che si tiene più a monte. Con alcuni marcati saliscendi il nostro sentiero attraversa a mezzacosta il versante sud del Roubata Boe e infine, piccolo ma sempre ben evidente, raggiunge il tornante dal quale eravamo partiti (1.20 ore).

Per visualizzare i commenti e/o votare l'itinerario è necessario registrarsi ed effettuare il login.