Il Castell’Ermo è una bella montagna dell’entroterra di Albenga, caratteristica per le rupi e i torrioni dolomitici con i quali si affaccia verso la val Pennavaira. La salita da Borgo di Curenna avviene prima per uno sterrato e poi per un buon sentiero e permette di arrivarci senza particolari difficoltà, passando anche per la chiesetta di San Calocero, la più antica della zona.
Il Monte Peso Grande o Castell'Ermo è una montagna che non passa inosservata: verso sud domina infatti con la sua mole rocciosa la bassa Valle Arroscia, e incombe ancora più imponente a nord sulla Val Pennavaira con le sue ripide balze di roccia dolomitica. Anche per questo fu sede di culti preistorici, e venne poi "cristianizzata" con la costruzione - a breve distanza dalla sommità - della chiesa di San Calocero, una delle più antiche della zona. La cima del monte può essere raggiunta con una digressione dal sentiero che, seguendo lo spartiacque, da Arnasco si spinge verso l'entroterra ligure. L'itinerario che segue è più breve e diretto, e in un paio d'ore di cammino permette di arrivare in cima. La prima parte del percorso si svolge su una sterrata e, anche se gradevole, può risultare un po' noiosa; è però possibile tagliare vari tornanti della stradina seguendo il vecchio sentiero marcato con una croce rossa. Seguirlo senza perdersi non è così facile, ma il pendio nella parte bassa dell'escursione non è particolarmente ripido o impervio e con un po' di accortezza non è difficile riportarsi sulla stradina. La gita è più piacevole durante le mezze stagioni o nelle belle giornate d'inverno, mentre durante l'estate diventa disagevole per le temperature elevate soprattutto nell'ultima parte, non più ombreggiata dagli alberi.
Accesso in auto: dalla piana di Albenga si segue per Pieve di Teco svoltando poi a destra verso Vendone; raggiunto il capoluogo comunale si continua sulla SP35 attraversando Curenna e poi girando di nuovo a destra per Borgo di Curenna. Poco prima del paesino c'è qualche posto auto; in alternativa è possibile proseguire sulla stradina asfaltata in direzione della Colla d'Onzo posteggiando in un piccolo slargo nel bosco al termine dell'asfalto (circa 500 m di quota).
Itinerario: a piedi si prosegue sulla stradina sterrata in direzione della Colla d'Onzo, ignorando alcune diramazioni minori; dopo circa un km sulla sinistra dello sterrato si stacca un sentierino ormai poco evidente segnalato da croci rosse, che permette di tagliare vari tornanti. Per strada o per sentiero si raggiunge lo spartiacque Arroscia/Pennavaira, dove si trovano uno spiazzo e piccola area pic-nic (865 m, 1.20 ore). La Colla d'Onzo in realtà è collocata a sinistra dell'area picnic, poco più in basso, ma non la toccheremo. Il nostro itinerario prosegue verso destra per un largo sentiero a tratti accuratamente lastricato e segnalato da una piccola croce rossa che sale ripido, prima nel bosco e poi in ambiente più aperto, alla chiesa di San Calocero (circa 1000 m, 0.15 ore). Dalla chiesetta è possibile proseguire verso est raggiungendo in pochi minuti un punto panoramico dove sono collocate alcune croci. Per salire al Peso Grande invece si prosegue ancora seguendo con la crocetta rossa e aggirando a sinistra l'edificio. Serpeggiando tra cespugli e affioramenti rocciosi si raggiunge la sella che separa il Peso Grande dalla sua arrotondata e cespugliosa cima orientale (1.024 m) dopo la quale, tenendosi a sinistra, si passa nei pressi dell'origine di un ripidissimo canalino erboso e si giunge ad un bivio. Qui, ignorata la traccia che sale all'anticima sulla quale sorge la croce, ci si tiene ancora a sinistra e con una ultima breve salita si raggiunge il piccolo e panoramico pianoro che costituisce la vetta della montagna (1.092 m, 0,15 ore). Fatto ritorno alla sella a quota 1.024 è possibile proseguire l'esplorazione della montagna risalendo tra i cespugli, senza percorso obbligato, alla sua cima orientale, che offre un bel punto di vista alternativo sull'elevazione principale. Il ritorno (1.30 ore) avviene per la via dell'andata, con o senza il taglio dei tornanti.